Scie comiche

Quando prima avevo Picasso… chi mi conosce lo sa, agli altri non ho voglia di spiegarlo rinnovando il dolore della perdita… ma va’, faccio prima a dirlo: era un tablet che mi hanno rubato un anno fa, gli potesse mette’ fogo!!! Dicevo, quando c’avevo Picasso ne ho fotografati di tramonti che il mio insostituibile collaboratore interpretava, e con essi le scie degli aerei; se ne possono ammirare a iosa nella pagina Facebook di Occasi-one. E non ci ho pensato nemmeno a lungo: sentendo parlare di “scie chimiche” ho pensato a una battuta, di quelle che non fanno nemmeno tanto ridere, anzi proprio poco poco, lungi da me il pensiero che chi lo diceva potesse fare sul serio. Va bene che da piccola ho creduto che la zia Maria con una maschera fosse davvero la Befana, ma non avevo nemmeno cinque anni…! No, perché se uno c’ha il cervello in pappetta fatti sua…! Ma l’altro giorno una conoscente al telefono me n’ha dette tante, ma così tante di bufale riportate, che a un certo punto ho capito che ribattere sarebbe stato inutile. Prima di tutto l’Herbalife hanno scoperto che c’ha le anfetamine… ahò, ma lo sai con chi parli? C’ho lavorato quattro anni e ho fatto del bene a tante persone, ho fatto corsi su corsi perfino con un Nobel in medicina, Ignarro, che cura i prodotti Herbalife, eravamo al Palasport di Budapest, pieno “zipillo” diceva la mi’ nonna, e un si sentiva vola’ una mosca, l’unico rumore era quello delle penne che correvano sul foglio, figurati. Ha un piano della UCLA dedicato alla ricerca, l’Herbalife, altro che anfetamine…! Eppure in quattro anni quante ne ho sentite! e taccio per vergogna – la sua – sulle cavolate che ha sciorinato, anche gravi, tipo il metodo per curare il tumore… su ogni cosa, su ogni argomento, bufale a mandrie. È l’allargamento della comunicazione, è il “lato B” di internet, di fronte a cui siamo impotenti. Diceva bene Eco, nella frase che riporto; si riferiva ai Social media, vero, ma non credo che la tizia si sia svegliata una mattina e se le sia dette da sola:

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli. La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità”.

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